C’è qualcosa da mangiare, poi Petar torna dalla sua ditta di spedizione, anch’essa domiciliata a Modrica. Nell’ufficio moderno, arredato semplicemente, sta seduto il disponente della ditta, Almir Dusinovic. È qualcuno come l’onnipotente della spedizione. Sa quasi tutto sul traffico stradale delle merci in Europa.
La ditta riesce a sopravvivere perché ha diversi clienti fissi – come, per esempio, una fabbrica che, poco lontano dalla ditta di spedizione, costruisce cucine di legno, che esporta nell’Europa occidentale. Il compito di Dusinovic è fare in modo che i suoi autisti non circolino mai a vuoto. Per farlo, utilizza la piattaforma Timocom, la maggiore borsa di carichi di merce. Bisogna immaginarsi qualcosa come una piattaforma Uber per le merci. Chi ha qualcosa da trasportare – per esempio alcuni carichi di carta da gabinetto – lo annuncia su Timocom. La ditta di spedizione con l’offerta più conveniente riceve l’incarico. Chiunque può fare un’offerta.
I prezzi sui tragitti più frequentati sono crollati, dice Dusinovic. Come regola di base, oggi si paga un euro per un chilometro, ma può salire fino a due euro. «Però, se per un carico da trasportare su 1000 chilometri, ricevo solo 700 euro, non lo accetto», dice Dusinovic.
Dusinovic è sempre in movimento, telefona, contemporaneamente scrive un e-mail, cerca qualcosa sul computer, suona già la prossima telefonata. È orgoglioso che tutti i suoi autisti possano passare a casa ogni secondo week-end. Perciò ha sempre di nuovo bisogno di carichi che tornino in Bosnia.
Al momento ha un camionista in viaggio in Italia. «Devo trovargli un carico. Il fine-settimana dovrebbe di nuovo essere qui. Se non trovo niente, diventa difficile. In quel caso dobbiamo decidere se torna vuoto o passa il week-end in Italia.» Lo fa impazzire se non trova niente. Talvolta passa le notti in bianco.
Però, se per un carico da trasportare su 1000 chilometri, ricevo solo 700 euro, non lo accetto. Almir Dusinovic, disponente
Petar dice che Dusinovic è un ottimo disponente. Ha piena fiducia in lui. Intanto ha scaricato la birra dal cliente, situato nelle vicinanze. Il suo semirimorchio è fermo nel cortile della ditta di spedizione. Petar è ormai in piedi da tredici ore e comincia a lavare il suo camion. Alla fine lucida i cerchioni. Tutto deve essere perfettamente pulito, dice, «così la polizia ti controlla di meno».
I prossimi quattro giorni ha libero. Guiderà camion ancora per alcuni anni, dice. Prima o poi, tuttavia, gli piacerebbe aprire un asilo per gatti e cani senza padrone.